Scadenze spesometro 2017 e comunicazioni IVA periodiche: ecco tutto quello che c’è da sapere.
Il Decreto Legge 193/2016, convertito in Legge grazie all’apposizione della questione di fiducia, ha fortemente riformato gli adempimenti in materia di IVA.
Proprio l’IVA è al centro del dibattito tra professionisti e addetti ai lavori: le comunicazioni (o mini dichiarazioni iva) trimestrali dal 2017 hanno causato le vibranti proteste delle categorie professionali.
Comunicazioni IVA trimestrali 2017: a cosa è dovuta la protesta?
La protesta delle associazioni di categoria è dovuta all’ennesima occasione mancata di semplificazione fiscale vera. Al posto della comunicazione annuale dati IVA – tra l’altro già abrogata con introduzione dell’obbligo di dichiarazione iva in forma autonoma entro il 28 febbraio – sono state introdotte otto nuove comunicazioni trimestrali. Quattro riguardano l’invio delle fatture emesse e ricevute (cosiddetto spesomestro 2017 trimestrale); altre quattro riguardano le liquidazioni IVA ovvero il prospetto riassuntivo della posizione relativa al trimestre considerato, debito o credito, che occorre inviare anche qualora non vi sia alcun importo da pagare.
Parallelamente, sono stati abrogati lo spesometro annuale (tranne quello relativo al periodo d’imposta 2016) e le dichiarazioni Intrastat acquisti; tuttavia queste ultime sono già tornate in vigore a causa del pasticcio normativo rispetto alle direttive comunitarie. Ma ai professionisti non basta: troppe scadenze, falsa semplificazione e confusione normativa.
E in più ennesima beffa. Mentre si discute della sospensione degli adempimenti fiscali di agosto viene introdotta la scadenza della comunicazione dati (mini dichiarazione) iva del secondo trimestre entro il 31 agosto.